Fino ad ora erano sconosciuti all’Anagrafe. Cittadini-fantasma. Senza un tetto, privi di documenti, impossibilitati a chiedere l’aiuto delle Istituzioni. Sfrattati, clochard, vagabondi. La gran parte di loro ha perso i rapporti con la famiglia. Vagano per le strade, dormono dove si può. L’Amministrazione di Formia ha deciso di restituire loro la dignità di cittadini dando il via libera al rilascio della residenza fittizia per le persone senza fissa dimora.
Nello specifico, la delibera n. 120 varata dalla Giunta comunale istituisce una nuova area di circolazione comunale convenzionale e territorialmente non esistente che sarà denominata col toponimo “Via delle Stelle”. Vi saranno iscritti con numero progressivo dispari sia i “senza tetto” che i “senza fissa dimora”. I numeri progressivi pari saranno utilizzati qualora dovesse presentarsi la necessità per casi simili al di fuori delle casistiche definite. Nei casi di impossibilità a contattare le persone che saranno iscritte anagraficamente in “Via delle Stelle”, ogni atto o notizia che li riguarderà sarà notificata mediante la pubblicazione di un avviso all’albo pretorio on line istituzionale. Nelle certificazioni rilasciate ai soggetti domiciliati in “via delle Stelle”, sarà inserita la “denominazione viaria territorialmente non esistente”.
“La delibera – spiega il Delegato agli Affari Generali Luigi De Santis – individua queste persone, dà loro visibilità e la facoltà di iscriversi all’anagrafe, con una carta di identità e la possibilità di partecipare all’erogazione dei contributi che il Comune riserva agli indigenti. La legge prevede che le persone senza fissa dimora si considerino residenti nel Comune dove hanno stabilito il proprio domicilio o la sede principale dei propri affari e interessi. Il Ministero dell’Interno ha istituito un apposito registro nazionale delle persone senza fissa dimora e i Comuni sono tenuti ad alimentare il sistema telematico attraverso l’interscambio dei dati anagrafici. Il provvedimento della giunta – conclude – mira a rendere queste persone visibili e, soprattutto, a restituire loro i propri sacrosanti diritti di cittadini”.