Finché ci saranno storie da raccontare ci sarà musica…
I Mardi Gras vengono da Roma. Il nome del gruppo deriva dall’ultimo album in studio dei
Creedence Clearwater Revival, oltre ad essere il Carnevale di New Orleans, un caleidoscopio di
musica, colori ed energia. Italiani ma da sempre con l’orecchio e il cuore rivolti verso i
songwriters americani, irlandesi ed inglesi, i Mardi Gras hanno la voglia di raccontare storie,
sentimenti e movimenti dell’anima. Un percorso che negli anni li ha fatti evolvere da gruppo
acustico ad una vera e propria rock band coccolata dalla stampa italiana e irlandese. Nel 2020 la
band esce con cinque nuovi singoli: il primo, a Gennaio, “From zero to one” prodotto da
Stuart Epps (produttore di Elton John, Led Zeppelin, Oasis, Robbie Williams, Zak Starkey,
George Harrison, Bill Wyman, Chris Rea), ad Aprile una nuova versione del brano “Shoes” e la
cover degli Oasis “Don’t look back in anger”. A Giugno una nuova versione del brano
“Satellites and me”, mentre a Settembre la band esce con la cover di Paul Weller “You do
something to me” sempre in collaborazione con il produttore inglese Stuart Epps. Nel 2019
due singoli “Adam & Eve” e “Gingerman” in collaborazione con l’artista Irlandese Mark
Geary. Il 2018 segna un nuovo inizio per la band, il terzo ed ultimo singolo è “One Guitar”,
singolo benefico per la Light of Day Foundation, il secondo è “Tried”, una ballata pop/rock,
mentre “Shoes”, il primo singolo, è un brano con uno spiccato groove soul/rock. Nel 2015
esce Playground, il terzo disco della formazione romana, registrato a Roma e masterizzato
presso gli Abbey Road Studios di Londra da Simon Gibson. Un campo giochi sonoro dove la
band fa proprie tutte le sue influenze e le rielabora tra ballads, rock, funky e brani intimisti.
Ospite speciale è Mundy uno degli artisti irlandesi più noti. Ma i Mardi Gras provengono da un
album come Drops made (2006), “sette piccoli quadretti classici e senza tempo” (Rockerilla) e
da Among the streams (2011), in cui il blend di irish rock, (ospite molto speciale sull’album è
Liam O’Maonlai degli Hothouse Flowers che figura nella trasposizione in musica di una
poesia di W.B.Yeats) country e americana ha portato l’album ad essere uno degli album del
2011 secondo la stampa e la critica specializzata. Le svariate esperienze sui palchi italiani e
irlandesi anche al fianco di artisti come i Frames, Glen Hansard, Mundy, Jack Savoretti,
Siobhan O’Brien, Tko, Billy Bragg, Giorgio Canali, Paolo Benvegnù e Noah and the
Whale, li hanno imposti come una band dalla “sanguigna passionalità liberata soprattutto dal
vivo” (Federico Guglielmi). Le due canzoni di protesta dei Mardi Gras “The Wait” (contro la
pena di morte) e “Scarecrow in the snow” (sulla paura del diverso indotta dai politici per scopi
elettorali) sono ambedue ospiti del sito “Songs of the times” di Neil Young, una raccolta di
“peace and protest songs” che il cantautore canadese ha stilato dopo l’11 Settembre. Due brani
dei Mardi Gras, “Feel alright” e “Your constellation”, sono stati inclusi nel cd next vol. 2 di
Hit Mania 2013, mentre il brano “Alys” è stato colonna sonora del cortometraggio “Alys” di
Sante Sabbatini della CSC Production, in finale al David di Donatello 2014. Nel 2013 i Mardi
Gras hanno inoltre suonato al Festival Sziget di Budapest presentando anche i nuovi singoli
usciti, brani che sono entrati nella Indie e Video Music Like di Audiocoop tra i più visti e
ascoltati nelle radio indipendenti italiane.
Liina Rätsep: voce
Fabrizio Fontanelli: chitarra acustica
Alessandro Matilli: piano & tastiere
Carlo Di Tore Tosti: basso
Valerio Giovanardi: batteria
Fabrizio Del Marchesato: chitarra elettrica
www.mardigrasmusic.it