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LA CULTURA È TUTTO ESISTERE È RESISTERE

Lo scorso 22 ottobre Stefano Massini è intervenuto a Piazzapulita in onda su La7. Sono stati sette minuti di fuoco, di chiarezza, splendidi, in una parola.

Se non l’avete visto, vi riassumiamo qui i punti salienti e se ne avete voglia vi lasciamo il link per vedere l’intero intervento.

«[…] Quanto è bello che nella gerarchia delle priorità, che durante il lockdown ha seminato l’idea che tutto quello che è cultura, che è teatro, che è musica, che è danza fosse intrattenimento, sia stata una cosa che invece ha fallito. Non è vero, la gente ne ha bisogno. […]

Io ho deciso di parlarvi di questo stasera perché, vedi, tanta gente mi dice “ma voi che fate le presentazioni dei libri, voi che fate gli spettacoli teatrali, voi che provate a fare delle ‘situazioni culturali’, voi dovreste essere chiusi in un momento in cui i dati sono quelli che sono. Io rispondo di no. […]

Dire la cultura, il teatro ricominceranno quando tutto sarà passato, quando il peggio sarà solo un ricordo, è un’idiozia conclamata come dire che io ho in corso una colica ma in farmacia, a comprarmi l’antidolorifico, ci vado quando la colica mi sarà passata, starò meglio e questa malattia sarà un ricordo. No, tu del farmaco hai bisogno quando stai male e la cultura, la bellezza, il teatro, la poesia, la danza, la musica sono il farmaco, sono il primo vaccino di cui abbiamo bisogno perché la bellezza è quello che ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che stai vivendo non sia vissuto esclusivamente in modo distruttivo ma in modo costruttivo. Questo è il ruolo della cultura.

Nel 1941 quando i nazisti arrivarono fuori da Leningrado e cominciò l’assedio terribile Shostakovich, il grande compositore, fece un discorso in radio, disse “tutto il mondo sappia che nella mia città, qui a Leningrado, si fa la fame, si ha paura, ma i teatri sono aperti, gli scrittori scrivono, i musicisti compongono e noi che siamo artisti non ci sposteremo di un centimetro dal posto in cui siamo, che è il posto in cui l’artista lotta e per questo artista è invincibile. Ecco quanto sarebbe bello che gli artisti, gli scrittori, i musicisti, gli attori, i danzatori italiani, i cantanti italiani, quelli che fanno cinema, quelli che fanno televisione, dimostrassero quanto mai, in questa situazione, che noi siamo consapevoli di essere come diceva Shostakovich, di essere invincibili e come tali vi dico “andiamo avanti, a oltranza”. È una forma di resistenza, avanti! […]

La cultura non deve tacere mai, mai, soprattutto adesso. Mi rivolgo a chi fa questo mestiere nei più diversi linguaggi che possiamo usare. Vi prego, è una forma di resistenza. Noi siamo in questo momento importanti, siamo un servizio al cittadino, all’individuo, all’essere umano. Di noi c’è bisogno. E c’è bisogno di avere una scritta enorme sempre dentro di noi che è questa “esistere è resistere”. E la cultura in Italia e nel mondo, dopo il virus, continuerà a esistere se noi sapremo resistere. […]

Perché la cultura è tutto!»

Ecco, noi saremo presenti, come lo siamo già stati nello scorso periodo di lockdown, e continueremo il nostro lavoro, costi quel che costi. Facciamo resistenza. Voi?

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