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Acqualatina risponde al Comitato di Formia: il vero atto illegale è la rimozione dei sigilli apposti dal Gestore per morosità.

Acqualatina risponde al Comitato di Formia: il vero atto illegale è la rimozione dei sigilli apposti dal Gestore per morosità.

Garantita la massima tutela per gli utenti che vivono reali e comprovate difficoltà nei pagamenti delle bollette.

Nei giorni scorsi, Acqualatina ha apposto dei sigilli al contatore di un utente di Formia, a causa di un grave e perdurante stato di morosità, come da Regolamento. L’utente, però, ha rimosso illegalmente i sigilli. In seguito a ciò, Acqualatina ha sporto denuncia nei confronti dell’utente.

Nonostante la palese illegalità del gesto, tuttavia, il Comitato di Formia, in questi giorni, ha deciso di pronunciarsi in merito, definendo “illegittimo” il distacco dei contatori per morosità. Per tale motivo, Acqualatina ha ritenuto doveroso redigere una risposta.

È fuori da ogni discussione che l’unico vero gesto illegale sia quello di rimuovere i sigilli apposti dal Gestore a seguito del continuo mancato pagamento del dovuto per un servizio di cui si usufruisce. Gesti molto gravi, questi, poiché il loro peso ricade inevitabilmente su tutta la collettività.

Ci si trova dinanzi, infatti, all’ennesimo caso di illegalità già più volte condannato dai Tribunali, nei mesi e negli anni passati. Certo, è spiacevole constatare la necessità di adire le vie legali per tutelare le ragioni della Società e degli utenti onesti, ma è dovere del Gestore, nonché atto dovuto nei confronti di tutti gli utenti che corrispondo regolarmente il dovuto, appunto, contrastare il grave fenomeno della morosità con ogni mezzo consentito.

Detto ciò, Acqualatina ribadisce con forza il proprio impegno nella lotta al grave fenomeno della morosità e nella tutela di tutti gli utenti che vivono reali e comprovate difficoltà nei pagamenti delle bollette.

Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.

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