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“Non posso stare senza te” Dall’album Ci vediamo all’Inferno il terzo singolo di Stefano D’Orazio dei Vernice.

Venerdì 27 novembre al Planet Roma il live

Tratto dall’ultimo album “Ci vediamo all’Inferno” con “Non posso stare senza te” torna a emozionare il pubblico la musica di Stefano D’Orazio dei Vernice.
Venerdì 27 novembre alle 21, al Planet Roma (ex Alpheus ) il live dell’artista per la presentazione ufficiale del singolo in promozione radiofonica dal 30 ottobre.
Dopo il successo di “Che Cos’ è” e “La Vita è” arriva, quindi anche il terzo bellissimo singolo del nuovo progetto musicale, che segna così l’indiscutibile ritorno dell’artista che, con la stessa travolgente energia del passato, interrompe un silenzio durato oltre dieci anni.
Come sempre autore di musica e parole il cantante romano, negli anni ‘ 90 alle hit di tutte le classifiche con Su e Giù, Quando tramonta il Sole, Solo un brivido, e tanti altri indimenticabili successi, spazza via ogni dubbio confermando un talento rimasto immacolato nonostante le mille difficoltà vissute.
Prodotto da RGB etichetta discografica “Non posso stare senza te”, terzo singolo di una collezione di dieci composti al ritmo del rock ma anche del blues, tutti rigorosamente firmati dal cantautore, arriva dritto al cuore per straordinaria bellezza, intensità e autenticità.
Un omaggio all’amore, reso bene anche dalle immagini del video che, con grande maestria, Stefano D’Orazio mette in musica, usando parole semplici ma mai banali, in grado di far vibrare attraverso l’intensità della melodia anche l’anima dei più “duri”.
Una voce graffiante e a tratti struggente quella di D’Orazio, intonata per cantare la bellezza e l’importanza di quell’Amore senza il quale niente sarebbe uguale e senza il quale, come dice l’artista, non si riesce a stare. Frasi incisive, rese in strofa per raccontare un tentativo sincero, disperato ma comunque dignitoso, per non perdere quanto di più prezioso si è avuto in dono dalla vita.
“E’ una canzone vera – dice l’autore – perché in fondo scopre la fragilità di ciascuno di noi. Tutti prima o poi, nel corso di questo bellissimo e imprevedibile viaggio, ci troviamo a fare i conti con la possibilità di non avere più quella persona che, proprio nel momento in cui la stiamo perdendo, ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale e senza la quale scopriamo che non riusciremmo a stare. In questi anni di silenzio, mentre il mondo andava avanti, io ho conosciuto il buio, mi sono trovato a faccia a faccia con la depressione riconoscendola solo quando ormai mi stava addosso. In quegli anni oltre alla fama e al successo, ho perso persone importanti come i miei genitori e ho sentito dentro di me il senso profondo dello stare senza. Ho rischiato di perdere tutto anche la mia donna e compagna di vita che mi è stato accanto anche quando mi trovavo all’Inferno. Poche volte riesco a mettermi in contatto con la mia anima ma quando lo faccio le ferite ripendono a sanguinare, le emozioni si tingono di mille colori e nascono canzoni come Non posso stare senza te, frutto dell’ispirazione più autentica. E’ una di quelle canzoni che un attimo prima non esiste e poi è lì, vive. Il brano “ – spiega l’artista – “parla d’amore, ha un ritmo apparentemente lento ma subito dopo incalzante. Contiene la paura e la disperazione di chi capisce che forse questa volta sta perdendo davvero ciò che ha di più caro ed è disposto a fare di tutto per rimettere a posto le cose. Amo questa canzone” – conclude – “perché il testo e la musica sembrano fatte per stare insieme, il risultato perfetto di un incontro d’amore, per questo emozionante. In certe faccende la mente può anche razionalizzare ma il cuore no”.
Una storia difficile quella del cantautore romano che dopo aver assaporato il gusto intenso della notorietà si è visto scivolare nell’oblio, restando aggrappato, per sopravvivere, all’unico suo grande amore: la musica.
“In questi anni – racconta – ho continuato a scrivere pezzi, alcuni molto amari naturalmente, come, d’altra parte, lo era la mia anima. Sono tutti chiusi in un cassetto ma ciascuno di loro è parte della mia vita perché la musica è la mia vita. Adesso si ricomincia ho ancora tanto da dire e tanto da dare ma lo voglio fare a modo mio. L’ unica cosa che conta al momento è la possibilità di stare su un palco, tornare di nuovo nelle piazze a cantare. Il successo ? se viene sono contento ma ora non lo inseguo più”.
“Ci vediamo all’Inferno” è disponibile presso tutti gli Store musicali.
Il video, realizzato da Video Alfros Communication e diretto da Francesco Tagliamonte, è visibile al link: https://youtu.be/X2m8JbKBunY

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Responsabile Ufficio stampa
Patrizia Claps
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Biografia

1967 Stefano nasce il 25 novembre 1967 ad Ariccia, un paese immerso nel verde dei castelli romani, a 20 km dal centro di
Roma.
1975 a soli 8 anni sotto la guida del suo maestro, Arturo Riccardi, raggiunge livelli molto alti, suonando con molta
naturalezza pezzi per fisarmonica di elevata difficoltà.
1978 inizia a suonare la chitarra da autodidatta e, grazie al fratello maggiore Carlo, scopre di amare la musica Rock.
1980 a soli 14 anni inizia a scrivere testi e musiche. Mette su un gruppo: i “Boomerang”, con il quale inizia a fare concerti
nelle piazze e nei locali dell’hinterland dei castelli romani, alternando i suoi pezzi con cover dei Rolling Stones, Doors,
U2, e Vasco Rossi.
1987 Entra a far parte di un gruppo: i “San Valentino”. Sente però la necessità del cambio del nome alla band.
1988 il gruppo cambia nome e diventa i “Vernice“, nome suggerito da Roby Bonardi, un produttore di Parma con cui inizia
la collaborazione. La Band è così composta: Stefano D’Orazio: autore, compositore, chitarrista e voce- Marco Abbatini:
batterista – Enzo Alberigi: bassista – Agostino Silvestri: chitarrista – Gianni Loiodice: tastierista e cori. E’ Stefano ora a
comporre testi e musiche di tutti i brani. Sono anni di alti e bassi, gli anni della gavetta, con tutte le delusioni che essa
comporta.
1990 Esce il primo singolo dei Vernice: lato A “Mi fa svenire” – lato B “Ragazze Moderne”
Ragazze Moderne viene presentato per Sanremo ma all’ultimo momento, per qualche motivo, non entra in lista.
1991 Escono dal gruppo: il bassista Enzo Alberigi sostituito da Mauro Conti ed il tastierista Gianni Loiodice sostituito da
Massimo Nardini.
1992 Approdano alla fase finale di Castrocaro con il singolo “Scema”.All’ultimo momento la produzione televisiva chiede
a Stefano di eliminare una parola dal brano. E’ il bivio da prendere, canteranno dichiarando pubblicamente che il termine
forte sarà sostituito con un sinonimo accettabile. Stefano grida “stronza” in prima serata, diretta RAIUNO, vengono
squalificati e salta la finale ma il singolo entra nel circuito radiofonico aprendo la breccia. E’ proprio questo episodio che
colpisce Claudio Cecchetto e gli permette di accorgersi del talento di Stefano, a tal punto da offrigli subito un contratto di
edizioni e discografico. La lealtà di Stefano nei confronti del gruppo, mal ripagata in futuro, è tale che obbliga Claudio
Cecchetto a far entrare nel contratto anche il resto della band
1993 Arriva il contratto discografico con la Sony Music. Nasce il primo album intitolato “Vernice”. Il brano “Su e Giù”
partecipa al Festivalbar …. è il tormentone di quell’estate. Partecipano a Disco per l’estate, Cantagiro, Super Classifica
Show …. Stefano è invitato nelle principali trasmissioni televisive come il Maurizio Costanzo Show, Il Tappeto volante di
Rispoli, interviste a Video Music.
Segue il successo di “La Ragazza dei Sogni”, uno dei singoli più trasmessi da tutte le radio, il cui video esce su MTV e in
tutti i canali TV musicali. Ad ottobre dello stesso anno partecipano al Festival Italiano con “Bughy”, ottenendo un altro
grande successo. L’album vende oltre 80.000 copie. Realizzano oltre 100 concerti in soli quattro mesi, facendo tappa in
tutte le regioni d’Italia.
1994 A causa di incomprensioni interne, dal gruppo escono il batterista Marco Abbatini e il chitarrista Agostino Silvestri. I
“Vernice” proseguono la loro strada. Per le registrazioni in studio ed i live si avvalgono di nuovi
musicisti del calibro di Beppe Leoncini: batterista della Steve Roger Band; Romano Trevisani: chitarrista di grandi artisti
come la Nannini, Dalla, Finardi,; Claudio Golinelli: bassista di Vasco Rossi; Daniele Tedeschi: batterista di Vasco Rossi;
Davide Romani: bassista ed arrangiatore di livello internazionale.
Escono con l’album “Quando tramonta il sole” e si ripete il successo dell’anno precedente. L’omonima canzone, oltre che
a parteciparvi, viene anche promossa come sigla, prima e dopo la pubblicità, del Festivalbar.
1995 Esce il nuovo album omonimo intitolato “Stefano D’Orazio”. All’interno c’è un altro importante successo: “Solo un
Brivido”. Il brano viene presentato a Sanremo ma non viene accettato. Nell’estate dello stesso anno partecipa a Festivalbar.
Termina il contratto con la Sony Music. Da questo momento il nome “Vernice” non potrà più essere utilizzato.
1997 Stefano inizia la carriera da solista e realizza il suo primo album: “Non ci prenderanno”, il più maturo della sua
carriera fin li realizzata. All’interno dell’album, oltre al singolo omonimo, pezzi di forte intensità come “Innamorato”,
“Amore Amore” e la profonda “Nasce l’alba”.
1998 A circa un anno di distanza dalla separazione del gruppo, Stefano perde entrambi i genitori. Sono anni difficili, si
chiude in se stesso continuando a scrivere testi e musiche.
2000 esce il singolo per la Pull di Milano “Arriva l’estate” solo in versione radio. E’ un brano d’impatto dove traspare
anche tutta la vocalità di cui Stefano è dotato.
2004 esce radiofonicamente il brano “Balla”, in playlist a Radio Uno, un brano molto fresco e dal sapore dolce e concreto.
2005 esce con “Certe Persone”, suonato da più radio in tutta Italia, brano che risalta ancora di più la sua grande sensibilità.
2005 – 2013 Stefano decide di uscire di scena e dall’ambiente che lo ha reso famoso. Nessuno ne conosce il motivo.
2014 Stefano incontra la RGB, una nuova etichetta discografica indipendente.
Nasce “Derby”, brano legato all’amore per la donna e per il calcio. Calcio oramai depredato dei suoi valori più importanti
da tifosi facinorosi che portano la violenza là dove dovrebbero esserci le famiglie.
Un inno alla speranza, alla vittoria della città e della civiltà.
Trasmesso nello Stadio Olimpico di Roma prima della gara “Lazio – Roma”. L’augurio è che possa diventare un inno anti
violenza per tutto lo sport.
A dicembre 2014 inizia la collaborazione con la Prosincro e Stefano esce con “Che cos’è”, brano programmato da molte
radio italiane, al quale fa seguito a Maggio 2014 un secondo singolo “La vita è”, che precede di un mese l’uscita
dell’album da solista “Ci vediamo all’inferno”, pubblicato lo scorso 8 giugno.

Stefano non ha mai smesso di eseguire concerti live. Ogni volta che si esibisce ottiene un grande riscontro di pubblico e
grandi dimostrazioni di affetto.

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